22 luglio 2014

«Secondo te, c'è vita lassù?»

Erano giunti in una piazzetta al cui centro si innalzava una fontana illuminata da un’intensa luce azzurra che colorava splendidamente i sottili getti d’acqua. Era circondata da un muretto di pietra e Ishaan si alzò sulle punte dei piedi per issarsi sopra, aiutando Daphne a salire al suo fianco.
La pietra era fredda e il primo istinto della ragazza fu quello di sollevare le gambe e rannicchiarle al petto; Ishaan si accorse del suo improvviso fremito e le posò un braccio sulle spalle, stringendola a sé per riscaldarla.
L’acqua alle loro spalle zampillava creando giochi di forme e riverberi spettacolari; Daphne non la ricordava così bella, dato che non l’aveva vista di sera da parecchio tempo e durante il giorno la luce azzurra era spenta. La osservò per un po’, al di sopra della spalla di Ishann, cercando di impregnare il cuore e la mente di quel magnifico istante.
Lui rispettava il suo silenzio, trattenendola accanto a sé.
Daphne si lasciò scivolare e appoggiò la testa sulle gambe del ragazzo, rivolgendo gli occhi al cielo notturno come amava fare sul pavimento della sua terrazza.

«Com’è bello il cielo, stanotte» mormorò.
Sollevò gli occhi anche Ishaan. «Già».
Le stelle tremolavano come minuscole fiaccole e parevano osservarli silenziosamente dall’alto. Daphne notò che Ishaan le guardava con occhi particolari: era come se sapesse molto su di loro, come se fosse complice con loro di qualche segreto.
«Secondo te, c’è vita lassù?» le chiese il ragazzo, all’improvviso.
Era una domanda alla quale Daphne aveva già cercato di rispondersi più volte, durante le ore di permanenza sotto le stelle.
«Se anche ci fosse qualcuno sarebbe troppo lontano» disse.
«Cosa vuoi dire?».
«Che probabilmente non riusciremmo mai a incontrarci».
«Ma c’è qualcuno?».
«Io penso di sì» affermò Daphne.
Ishaan fece un mezzo sorriso. «Sei molto fantasiosa».
«Non sono fantasiosa» obiettò lei. «È pura probabilità. Ci sono così tanti pianeti lassù, non può essere che siano tutti disabitati. Non credi?».
«Io credo che finché non se ne ha la prova davanti agli occhi non si può dire niente» replicò lui.
«Okay, tu sei di quelli che: se non vedo, non credo».
«Può darsi».
«Quanto scommettiamo?».
«Cosa?».
«Che c’è vita, da qualche parte».
«Daphne, non scherzare».
La ragazza ridacchiò. «Non sto scherzando. Avanti, cosa scommetti?».
Ishaan sospirò. «E va bene. La mia storia» disse. «Scommetto la mia storia».
Daphne lo guardò perplessa.
«Se vinci tu, ti racconterò la mia storia» promise lui. «Ma se vinco io…».
Daphne sorrise, maliziosa. «Non vincerai».
«E chi te lo dice? Nessuno scoprirà domani ciò che non è stato scoperto fino a oggi».
«Me lo dice il cuore» sussurrò lei. «Io lo sento. Lassù ci dev’essere qualche segreto. Lo scopriremo».

Ishaan la guardò con dolcezza e non disse più nulla.
Lei rimase con la testa sulle sue gambe a guardare il cielo, fantasticando sui suoi mondi immaginari.



Alessia Santangeletta
tratto da Il traditore



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09 giugno 2014

08 giugno 2014

Presa di coscienza

Il tuo mondo ti pare infinito...
ma è l'infinito che dovresti imparare a vedere
come Il Tuo Mondo.
Eliminare i limiti, abolire i confini.
Sentirti parte di questa immensità.

E se chiudi gli occhi e apri la mente,
proteso come un albero verso il cielo,
sentirai la sua energia vibrarti dentro.

Ascoltala.



Alessia S.


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15 aprile 2014

I 10 comandamenti degli artisti

1. Sognare ad occhi aperti
E' proprio quando la mente è apparentemente altrove che arrivano le idee migliori. Sognare è anche un modo per uscire dal proprio mondo di pensieri limitati ed esplorare quello altrui.
Lasciamo vagabondare la mente affinché scopra da sé sentieri nascosti...

2. Apprezzare la solitudine
Gli artisti non hanno paura della solitudine.
In realtà non si è davvero soli, ma si dialoga con la voce che abita dentro noi stessi...

3. Osservare
Osservare tutto. Perché tutto può essere materiale utile per la creazione. Bisogna essere attenti al mondo che ci sta intorno e re-inventarlo.

4. Creare è una cura
A volte creare diventa una potente medicina. E' un modo per superare ostacoli, traumi o periodi difficili. Anche e soprattutto i momenti difficili possono essere fonte di ispirazione, non bisogna dimenticarlo.

5. Libertà
La creatività coglie di sorpresa, a qualsiasi ora e in qualsiasi posto. Se ci si sente trasportati dalla vena creativa bisogna seguire l'istinto, non importa se questo comporta alzarsi nel mezzo della notte o interrompere un'altra attività. Inoltre, non ci sono restrizioni alla creatività.
Né tempo né luogo né limiti: creando ci si sente LIBERI!

6. Porsi domande
Anche grandi. Chiedersi il perché delle cose, indagare, farsi domande impegnative.
Per gli artisti è Vita: riflettere continuamente su ogni cosa, essere curiosi e continuare ad alimentare in tutti i modi la loro sete di conoscenza.

7. Innescare la magia
Entrare in un mondo a parte in cui il tempo scorre in modo diverso da quello dell'orologio e lo spazio non ha più limiti. E' come una magia, un viaggio verso se stessi e verso la serenità. Quello diventa il nostro mondo.

8. Empatia
Immedesimarsi nelle situazioni, nelle vite degli altri e capire le loro esigenze è fondamentale.

9. Aprire la mente
Sperimentare cose nuove, conoscere persone anche molto diverse da noi con abitudini e credenze differenti, sentire emozioni, staccarci dal suolo...
Ogni cosa nuova stimola la nostra fantasia!

10. Tutto è arte
Come pensava Nietzsche, la vita e il mondo devono essere visti come opere d'arte. E allora tutto diventa più bello, più interessante e luminoso. Si spalancano nuove porte.
L'arte è nascosta ovunque... basta saperla trovare e liberare!


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21 marzo 2014

Una scintilla

C'è l'ombra di un tesoro in ognuno di noi. Un tesoro in incubazione pronto per essere aperto. Se proviamo ad avere cura di lui, ad accudirlo, a proteggerlo e innaffiarlo giorno dopo giorno, esso si schiuderà.
Leggete, informatevi, ascoltate, pensate, riflettete, volate con le ali, con la mente, buttate giù muri, oltrepassate ostacoli, solcate mari, attraversate cieli.
Come? Scegliete voi: basta un libro. Una poesia. Una canzone. Non smettete mai di vedere, di osservare, di essere curiosi. E siate aperti, come il paracadute di Einstein. Funzionerà. Vi sentirete sempre più ricchi dentro e capirete che nessun oggetto o affare materiale potrebbe rendervi più felici.
Questo sarà il vostro tesoro, l'unico che nessuno potrà rubarvi, il solo che continuerà a crescere mentre tutto il resto vi verrà portato via dal tempo...
La conoscenza.
E quando il vostro passato sarà ormai più lungo del vostro futuro, non dimenticatevi di questo tesoro che ancora brilla dentro di voi: lasciatelo a chi verrà, affidatelo al futuro. Sia inchiostro su carta, musica nell'aria, colore su tela, parole all'animo che ascolta.
Fate nascere una scintilla da qualche parte: qualcuno la coglierà e saprà far nascere un nuovo tesoro.
Solo così non morirete mai.

E' la più bella eredità che possiamo lasciare.
Accendere una scintilla.


Alessia S.

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19 gennaio 2014

Sogni volanti

Ho visto dei sogni volare in cielo stanotte.
Sembravano lanterne volanti.

Le lanterne hanno qualcosa di magico: hanno il dono di volare libere in cielo, se alimentate da una piccola fiammella, anche se per pochi minuti. Finché hanno nel cuore un fuoco che arde, esse si innalzano al di sopra delle città, al di là dei limiti illusorii dettati dalle leggi di gravità, incuranti di confini, regole e restrizioni.
Poi lentamente la fiamma si indebolisce e le lanterne vacillano, si lasciano andare, scendono, cadono a picco, sbattono sul terreno grezzo dove vengono calpestate dalla gente comune, da persone incuranti del grande o piccolo sogno che avevano custodito nel loro grembo di fuoco per qualche breve, intenso e magico minuto. Presto anche quel debole corpicino ormai svuotato e privo di significato verrà distrutto, disintegrato dai passi e dalle intemperie, dimenticato dal resto del mondo.

I sogni hanno qualcosa di magico: hanno il dono di volare, se alimentati e inseguiti costantemente dalla nostra volontà. Restano vivi se mantenuti al caldo, protetti da un involucro debole ma in ogni caso inattaccabile fintanto che esso vola in alto, lontano dai sentieri grigi della gente comune. I nostri sogni, come le fiammelle, tengono vivo l'involucro esterno, il nostro esile corpicino che si muove spesso alla deriva, senza mete né obiettivi. Ci danno un motivo per cui salire sempre più in alto, sospinti dalla loro invisibile forza. E il nostro corpo potrà volare insieme a loro verso l'infinito, verso il cielo e le stelle, incurante di ogni assurda regola o restrizione.
Ma se li ignoreremo il fuoco si spegnerà, i sogni svaniranno, cadranno portandosi con loro un corpo vuoto ed insignificante, ora troppo pesante per essere sostenuto in aria. Finiranno a terra a pezzi, calpestati da piedi insensibili e dimenticati in un angolo buio della città.

Una lanterna vola per qualche minuto. Sta a noi mantenere vivo il fuoco affinché non si spenga e continui a brillare alto nel nostro cielo per un'intera vita.

Ho visto dei sogni volare in cielo stanotte.
Sembravano lanterne volanti.

Alessia S.
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