Ad ogni passo guardo a terra
in cerca di me stessa.
Forse mi sono persa
in uno di quei crepacci nell’asfalto
nel sottile spazio tra due sampietrini
o in una delle mille eterne buche
- specchio del vostro vuoto interiore,
della voragine che mi divora. -
Investita dalle auto
e dalle vostre parole,
forse inciampando nell’ombra
dei fili elettrici e dei miei pensieri,
sono scivolata nel
silenzio
di un’esistenza impalpabile
e mi dimeno in apnea
sotto l'acida pioggia dei vostri venerati e disumani
zeri a destra.
Vi ho chiesto una mano
- avete dato schiaffi.
Vi domandavo attenzione
- avete chiuso gli occhi.
Anche il mio sguardo
ora si spegne
innocente
tra i fumi del vostro progresso.
Da un luogo all’altro
ora scivolo via veloce,
leggera e invisibile,
accompagnata dai mozziconi
scarto fra scarti,
vento nel vento.
Alessia S.
foto di Alessia Santangeletta