Sono tipi un po’ asociali, direte, o semplicemente sono dei solitari che preferiscono starsene tranquilli a pensare in un angolo, nella penombra di un tramonto invernale, o sotto i taciturni cristalli di neve. Fuori sono mesti e silenziosi, ma dentro hanno un cuore lavico. A un giardino in festa preferiscono una fessura nel ghiaccio, una silenziosa esistenza ritagliata nella bruma. Ma il loro nettare è più dolce e ricco, cullato da un soffio di sensibilità fuori dal comune.
Forse saranno derisi dagli altri fiori, perché si fan piccoli rifuggendo la loro compagnia. Saranno considerati dei terribili malinconici perché evitano l’abbraccio del sole, la vita estiva tanto colorata – tanto superficiale.
Ma che colpa ne hanno, loro? Ce l’hanno scritto nel DNA, semplicemente. E la loro esistenza dimessa ci insegna più di ogni altra: essi sono i più forti, perchè resistono proprio dove gli altri fiori perirebbero in poche ore, soffocati dal gelo.
Sono i più forti, ma non lo sanno.
Quel che per tutti è gelo e morte, per loro è Vita; ciò che per tutti è semplice brina, per loro è Poesia.
A tutti i fiori di Crocus: ascoltate la forza che scorre in voi, liberatela. Difendetela, affinchè nessuno ve la possa togliere o infangare. Proteggete sempre i vostri germogli, e ricordatevi di far sbocciare ciò che avete dentro: quando e dove volete, per chi o cosa volete. Ma non pensate di essere sbagliati, mai.
Mettete il vostro fiore e fregatevene.
Se il mondo vi vuole rose spavalde, voi… siate voi stessi, e rimanete un umile Crocus.
Un giorno, forse, tutti i fiori di Crocus della Terra si connetteranno, si troveranno, e decideranno di spargere i loro semi al vento… e renderanno questo posto migliore.
Alessia S.
(immagine tratta dal web)
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