«NEMICO, certo, soltanto perché è diverso da noi.
Nemico, perché ha deciso di essere diverso anche dai suoi simili, seguendo la propria ideologia.
Nemico di tutti.
Ma essere diversi non vuol dire per forza essere malvagi, non significa diventare un pericoloso nemico. Eppure l'universo intero, a volte, si lascia ingannare da pregiudizi che, seppur infondati, agli occhi delle masse appaiono dogmi assoluti.»
Alessia Santangeletta
da Il traditore
11 dicembre 2013
01 dicembre 2013
Christopher McCandless e la ricerca della libertà
«C'è tanta gente infelice che tuttavia non prende l'iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l'animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo.»
Christopher McCandless è stato un viaggiatore statunitense. Nato nel 1968, di famiglia benestante, dopo la laurea ha deciso di donare i suoi risparmi e di attraversare l'ovest americano da solo, mantenendo solo rapporti epistolari e dandosi il nome Alex. Durante il suo viaggio matura la consapevolezza che la felicità non sta nelle cose materiali che ci circondano inutilmente, ma nella piena condivisione, nell'incontro con l'altro. Giunge infine in Alaska, dove si rifugia su un vecchio autobus abbandonato, da lui chiamato Magic Bus. Proprio qui è stato ritrovato morto nel 1992, probabilmente di fame o di avvelenamento da piante non commestibili. Nel vecchio autobus sono stati ritrovati molti scritti, appunti, foto, libri (tra cui Tolstoj, London e Thoreau).
Il suo viaggio può essere interpretato come fuga da un mondo stabilito e cristallizzato, dalle falsità della gente comune, come desiderio di prendere in mano la propria vita, come ricerca di libertà estrema. Egli voleva sentire la vera vita, trovare la felicità che, secondo lui, era ovunque, perché «Dio ce l'ha messa intorno a noi, pronta da scoprire».
Egli scrisse:
«Voi pensate che io sia ostinato, ma voi lo siete molto più di me. Avete la meravigliosa possibilità di vedere le più belle vedute sulla Terra, ma per qualche ragione a me incomprensibile non volete altro che schizzare a casa il più velocemente possibile e tornare alle vostre vecchie abitudini che ripetete giorno dopo giorno dopo giorno.»
Christopher è stato criticato per la sua sprovvedutezza, ma forse chi lo ha fatto era soltanto prigioniero delle propri paure e delle propri abitudini, intrappolato nei suoi schemi prestabiliti. In realtà è stato un ragazzo determinato e convinto delle proprie ideologie, a differenza della dilagante superficialità che incombe oggi sul mondo; nei suoi scritti ci ha lasciato una sua particolare filosofia di vita, interessante da scoprire e conoscere. Una vita fatta di ricerca della felicità, di ricerca della libertà e di ogni sfaccettatura del mondo e della natura.
Come diceva lui, sarebbe bello per ogni giorno avere un nuovo e diverso sole.
Christopher McCandless è stato un viaggiatore statunitense. Nato nel 1968, di famiglia benestante, dopo la laurea ha deciso di donare i suoi risparmi e di attraversare l'ovest americano da solo, mantenendo solo rapporti epistolari e dandosi il nome Alex. Durante il suo viaggio matura la consapevolezza che la felicità non sta nelle cose materiali che ci circondano inutilmente, ma nella piena condivisione, nell'incontro con l'altro. Giunge infine in Alaska, dove si rifugia su un vecchio autobus abbandonato, da lui chiamato Magic Bus. Proprio qui è stato ritrovato morto nel 1992, probabilmente di fame o di avvelenamento da piante non commestibili. Nel vecchio autobus sono stati ritrovati molti scritti, appunti, foto, libri (tra cui Tolstoj, London e Thoreau).
Il suo viaggio può essere interpretato come fuga da un mondo stabilito e cristallizzato, dalle falsità della gente comune, come desiderio di prendere in mano la propria vita, come ricerca di libertà estrema. Egli voleva sentire la vera vita, trovare la felicità che, secondo lui, era ovunque, perché «Dio ce l'ha messa intorno a noi, pronta da scoprire».
Egli scrisse:
«Voi pensate che io sia ostinato, ma voi lo siete molto più di me. Avete la meravigliosa possibilità di vedere le più belle vedute sulla Terra, ma per qualche ragione a me incomprensibile non volete altro che schizzare a casa il più velocemente possibile e tornare alle vostre vecchie abitudini che ripetete giorno dopo giorno dopo giorno.»
Christopher è stato criticato per la sua sprovvedutezza, ma forse chi lo ha fatto era soltanto prigioniero delle propri paure e delle propri abitudini, intrappolato nei suoi schemi prestabiliti. In realtà è stato un ragazzo determinato e convinto delle proprie ideologie, a differenza della dilagante superficialità che incombe oggi sul mondo; nei suoi scritti ci ha lasciato una sua particolare filosofia di vita, interessante da scoprire e conoscere. Una vita fatta di ricerca della felicità, di ricerca della libertà e di ogni sfaccettatura del mondo e della natura.
Come diceva lui, sarebbe bello per ogni giorno avere un nuovo e diverso sole.
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